Buone Notizie per Son: don Colmegna

Buone Notizie, l’inserto del Corriere della sera dedicato al terzo settore, tra il dicembre 2017 e il gennaio 2018, ha dedicato la campagna di crownfunding “L’iniziativa del mese” al progetto Abitiamo. Riviviamo la campagna di Buone Notizie attraverso i cinque articoli pubblicati. Qui l’intervista a don Virginio Colmegna, socio fondatore di SON.

Una cascina «condivisa» a Milano: per dare Speranza Oltre Noi

di Fausta Chiesa

Si chiama «Speranza Oltre Noi», ma si può leggere anche con l’acronimo «Son» (figlio in inglese). È il nome dell’associazione nata a gennaio del 2017 da alcune famiglie del quartiere Adriano, a Nord-Est di Milano, «gemmata» dalle esperienze e dalle relazioni che si sono sviluppate attorno all’Associazione Amici Casa della carità per dare concretezza a quel «dopo di noi» che i genitori si preoccupano (e sperano) di costruire per i figli disabili.

Per dare una risposta a un bisogno, ma anche per aiutare persone povere con disabilità, hanno dato vita al progetto «Abitiamo il futuro». Nato dal basso dalle esigenze di tre famiglie, ma sostenuto dall’associazione Amici della Casadella carità e dal Centro Ambrosiano di Solidarietà (Ceas), farà sorgere negli spazi di una vecchia cascina una residenza dove si trasferiranno sia i genitori sia i figli. Ci saranno anche tre appartamenti per persone in condizioni di fragilità e un alloggio di emergenza per i disabiliche momentaneamente si trovano senza il sostegno del nucleo familiare, ma anche uno spazio diurno dove costruire esperienze, laboratori per altri giovani con disabilità e iniziative aperte alla comunità cristiana e del quartiere.

L’impegno economico è importante, è «un osare fiducioso», dice don Virginio Colmegna, tra i promotori dell’iniziativa . Il luogo individuato non poteva essere più adatto. La cascina è la San Carlo, un edificio rurale di inizio secolo che si trova a 500 metri dalla Casa della carità ed è anche vicino alla chiesa. «È un lavoro su cui punto molto – spiega Colmegna – perché diventerà una sorta di villaggio solidale, un luogo di partecipazione attiva, non separato, che creerà una rete nel quartiere anche con le famiglie che non hanno a che fare con la disabilità».

Buone Notizie sostiene da questo mese l’iniziativa. Le donazioni permetteranno di acquistare la cascina, di allargarla e ristrutturarla. I lavori dureranno circa un anno, il «trasloco» è previsto per il 2019. La Casa della carità e il Ceas sosterranno anche le relazioni di aiuto anche quando le persone non ci saranno più. «Credo molto nella creazione di un contesto partecipato – dice don Colmegna – anche per il significato culturale che ha: la residenza non sarà una struttura di assistenza, ma una casa di comunità, un oltre noi con un’energia spirituale».

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