
Buone Notizie, l’inserto del Corriere della sera dedicato al terzo settore, tra il dicembre 2017 e il gennaio 2018, ha dedicato la campagna di crownfunding “L’iniziativa del mese” al progetto Abitiamo. Riviviamo la campagna di Buone Notizie attraverso i cinque articoli pubblicati. Qui l’intervista a Maria Grazia Guida, presidente di Amici Casa della carità, associazione che avrà sede negli spazi di “Abitiamo il futuro”.
L’associazione Amici Casa della carità: «La Cascina Son non solo per noi»
di Fausta Chiesa
Che futuro avranno le persone disabili, fisiche o psichiche, quando i genitori o altri familiari che vivono con loro non ci saranno più? Il tema del cosiddetto «dopo di noi» è la preoccupazione principale per quei genitori che sono avanti con l’età. Una preoccupazione che hanno avuto anche quattro famiglie di Milano, socie dell’Associazione Amici Casa della carità. «Ci sono due coppie di pensionati, entrambe attive nel volontariato ma non più giovani, e una mamma vedova – racconta la presidente dell’associazione Maria Grazia Guida – e tutti hanno un figlio unico disabile ma non hanno grandi reti parentali. Che cosa accadrà dopo di loro? Ci siamo resi conto che il bisogno di queste persone, motivate anche a guardare ai bisogni della comunità territoriale, era quello di costruire uno spazio per permettere ai loro figli di continuare ad abitare nel loro quartiere, senza essere sradicati».
I servizi sociali in questi casi propongono un progetto di comunità o, quando si tratta di disabili più anziani, le Residenze Sanitarie Assistenziali. «In gergo – spiega Guida – si dice che finirebbero con l’essere “istituzionalizzati”. Per evitare questo sradicamento, i genitori ci hanno posto un problema: non sentirsi da soli nell’accompagnare all’età adulta i loro figli». Da questa spinta, le famiglie hanno creato l’associazione Son (Speranza Oltre Noi) e il progetto «Abitiamo il futuro», che cerca sostegno per ristrutturare una cascina nel quartiere dove i genitori e i figli andranno a vivere. «Il progetto non mira soltanto a dare una soluzione abitativa, ma vuole creare anche spazi comuni in un quartiere di periferia (il quartiere Adriano) dove mancano luoghi di incontro.
I “ragazzi” vogliono essere coinvolti e considerati come una risorsa e non come un problema e infatti già adesso contribuiscono con le loro idee». Due di loro lavorano part time e hanno il pomeriggio libero, una ragazza studia e fa altre attività. «Il messaggio che vogliamo dare è che non sono un peso», dice Guida. «La sfida è quella di rianimare una periferia un po’ sacrificata, ma che ha mantenuto dal promo sviluppo delle cooperative Acli lo spirito degli abitanti che si conoscevano e incontravano». Buone Notizie questo mese sostiene l’iniziativa: le donazioni permetteranno di acquistare la cascina, ristrutturarla e rendere alcuni spazi aperti al pubblico.